Home page
Home pageBiblioteche aderentiGruppi di lavoroArchivio documenti prodottiScambi di materiale bibliografico
Home pagePresentazione BiblioCaiCronistoria ed evoluzione di BiblioCaiLink a siti di interesse ed a manualisticaUltime notizie e novitàDescrizione mailing-list e modalità di accessoContatti
Home page Biblioteche
Le biblioteche aderenti

 

LE BIBLIOTECHE ADERENTI

BIBLIOTECA "IGINO COCCHI" DELLA SEZIONE DI FIRENZE


 
  Firenze, prima vera sezione lontana dalle Alpi, nasce il 1° luglio 1868 per volontà di un piccolo gruppo di studiosi e appassionati fiorentini e piemontesi scesi da Torino nella nuova capitale d’Italia; alla loro testa il geologo Igino Cocchi che sarà il primo presidente della sede fiorentina; a lui, alla sua audacia organizzativa e volontà è intitolata la biblioteca sezionale.

Veduta della Biblioteca "Igino Cocchi" della Sezione di Firenze

  La biblioteca nasce ufficialmente nel 1891, ma già nel 1874 si pubblica un primo catalogo, allora era in tutti la convinzione che il crescente sviluppo della letteratura alpina fosse in grado di promuovere entusiasmo per il CAI e per le montagne tra le classi cittadine. Ogni volta che si costituiscono le cosiddette “Stazioni Alpine” dipendenti dalla sezione di Firenze, si provvede subito a dotarle di pubblicazioni di carattere alpinistico e turistico, un esempio per tutte la biblioteca di Lucca nata proprio da una di queste.
Il patrimonio cresce, per acquisti, per donazioni, per scambi con gli altri club alpini esteri, con i quali ci sono vivaci rapporti grazie a Richard Henry Budden, inglese tra i fondatori della sezione e terzo presidente.
Molti alpinisti stranieri si iscrivono alla sezione, tra questi W.A.B. Coolidge, L. Purtscheller, Henri Cordier, dei quali si conservano le domande di iscrizione e varia corrispondenza.
Nel 1944 la guerra danneggia la sede e scompiglia la biblioteca, molti libri sono perduti, ma grazie alle generose donazioni dei soci, tra queste considerevole fu quella del conte Ugo di Vallepiana, alpinista ed accademico del CAI, e quella di John Alfred Spranger, il patrimonio torna a crescere e si giunge al tragica alluvione del 1966 con più di 3000 volumi, oltre a carte topografiche e geologiche antiche, fotografie, atlanti.
Purtroppo più di un terzo dei libri, quasi tutto l’archivio storico, e moltissime delle stampe, dei disegni e delle carte sono travolti e distrutti dal fango, con un lungo lavoro di mesi si recupera e si restaura il possibile, ma i danni sono davvero ingenti. Nel 1968 quando la sezione compie 100 anni, la biblioteca pazientemente risistemata conta 1800 volumi e riprende a funzionare invitando i soci a consultare “i libri adesso ancora più preziosi, perché miracolosamente recuperati”.
Nel 1989 si trasloca, ma lo spazio non è sufficiente, la sede e la biblioteca si dividono, sempre in centro storico, ma a separarle il Cupolone... Poi nel 2001 l’ultimo trasferimento, nell’attuale sede alla periferia sud-est di Firenze, i volumi tornano a farsi vedere e a colorare le pareti di tutti i locali della sezione.
Attualmente il patrimonio è di oltre 3400 tra monografie ed opere di letteratura grigia, 450 carte topografiche e geologiche, più di 2000 fotografie, un epistolario storico e le raccolte complete delle principali riviste dei club alpini europei.
Troviamo un po’ tutte le discipline scientifiche attinenti la montagna: etnologia, glaciologia, botanica, paletnologia, meteorologia, ma anche molti libri di viaggio e di esplorazione, alcuni anche rari.
Ad occuparsi della biblioteca non professionisti, ma sempre appassionati, innamorati dei libri e della montagna; difficile ricordarli tutti, dallo stesso Budden e G.B.Rimini dei primi anni a Sergio Serafini, l’artefice della rinascita dopo l’alluvione fino all’instancabile Renato Fantoni, rilegatore di libri in quasi pensione, il quale tutt’ora si occupa con passione della biblioteca.
Dagli anni ’60 esiste un catalogo cartaceo, artigianale, ma ben fatto e così preciso che è stato possibile, tre anni fa, informatizzarlo secondo gli standard RICA e ISBD ed ottenere una partecipazione collegata allo SDIAF (Servizio Documentario Integrato dell’Area Fiorentina). Un sistema documentario che riunisce le biblioteche e gli archivi dei comuni dell’area metropolitana fiorentina ed altri enti ed istituti culturali che aderiscono a vari livelli, come il Gabinetto G.P. Vieusseux, l’Accademia della Crusca, la fondazione Ernesto Balducci. Una rete culturale nata con l’obiettivo di rendere possibile l’accesso di tutti i cittadini al mondo dell’informazione e della conoscenza e valorizzare le radici storico-politico-sociali del territorio con iniziative che rendano vivi e fruibili la documentazione e il patrimonio bibliografico conservato.
Per le nostre biblioteche, piccole, specializzate, quasi sempre gestite da dilettanti, questo tipo di collaborazione è fondamentale: serve a farsi conoscere, a diffondere la cultura dell’alpinismo, la conoscenza delle montagne di casa e di quelle lontane migliaia di chilometri, è un modo per partecipare ad iniziative pubbliche e per scambiarsi esperienze.
Tra i lavori in corso la catalogazione e la digitalizzazione delle fotografie ed in prossimo futuro le carte geografiche e quanto resta dell’archivio storico.